venerdì 31 ottobre 2008

paese che vai, guaio che trovi

Ci sono storie che dimostrano come le leggi vengano spesso fatte senza pensare alle conseguenze che possono avere. Soprattutto sui bambini. La storia che arriva dagli Stati Uniti (qui il link con l'articolo pubblicato sul sito della abc) racconta di un uomo che ha scoperto che l'ex fidanzata ha dato in adozione il figlio nascondendo il fatto all'ex convivente, anzi dicendogli che il bimbo era nato morto. La legge americana - cosa che fortunatamente è assolutamente vietata in Italia - permette la stipula di accordi privati tra genitori biologici e adottivi per dare in adozione il bambino. E così è stato, il tutto - verrebbe da sottolineare con un "ovviamente" - con la supervisione (profumatamente retribuita) di un avvocato specializzato in adozioni e che non si è minimamente preoccupato di conoscere la posizione del padre biologico sull'intenzione di dare il figlio in adozione. Quando il padre biologico ha scoperto quanto era accaduto, ha avviato una vera e propria battaglia legale contro la famiglia adottiva. Il tutto senza tenere assolutamente in conto delle ripercussioni che questa storiaccia potrà avere sull'unico che non ha voce in capitolo in tutta la vicenda: il bambino. La battaglia legale, infatti, al momento - stando alle cronache della Abc - è in una fase di stallo, con i nuovi avvocati dei genitori adottivi che hanno proposto al padre biologico (attenzione, attenzione!) la possibilità di stare con il bambino per due ore al mese.
Purtroppo, ancora una volta, nell'adozione viene messo in primo piano l'interesse degli adulti piuttosto che quello dei bambini. Leggi come quelle statunitensi che acconsentono accordi tra privati in questo che è un argomento estremamente delicato hanno un unico risultato: creare situazioni che nulla hanno a che fare con il vero spirito dell'adozione e che, potenzialmente, sono destabilizzanti per i bambini.

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