sabato 13 novembre 2010

Regali discriminanti

Hai la pelle scura, non sei italiano. Per te niente regalo. Difficile collezionare tre idiozie con appena sette parole. Un'agenzia di pubblicità milanese c'è riuscita, riucendo a discriminare un ragazzo di origini indiane, cittadino italiano, figlio di una famiglia lecchese che lo ha addottato quand'era bambino. Ecco la storia pubblica dal quotidiano La Provincia di Lecco.

Ci scusiamo moltissimo per l'accaduto. Sembra essere finita così, con una mail inviata ieri mattina, il caso del consigliere comunale di Lecco - Prashanth Cattaneo - fatto oggetto venerdì scorso a Milano di un brutto episodio di discriminazione da parte di un'agenzia incaricata di distribuire dei gadget omaggio. Il giovane lecchese - di origini indiane ma adottato sin dall'età di 10 mesi, italiano a tutti gli effetti - aveva raggiunto con un amico congolese una postazione pubblicitaria davanti alla stazione Centrale e al palazzo del Pirellone ma si era visto rifiutare il kit omaggio in distribuzione con la scusa che «non era di Milano» e, davanti alle inevitabili rimostranze, «che non era italiano». Come se per aver diritto ad un banalissimo gadget la discriminante fosse il colore della pelle...
Turbato dall'accaduto e per una mera questione di principio, il giovane consigliere comunale di Lecco - 25 anni, laureato a Milano, giornalista pubblicista e occupato in una agenzia non governativa - aveva deciso di fare piena luce sull'accaduto ed aveva telefonato all'agenzia incaricata dalla distribuzione. Ricevendo, senza alcun imbarazzo, la stessa risposta: i gadget erano in distribuzione soltanto agli italiani perché così, era stato aggiunto, voleva il cliente. Il caso era diventato di dominio pubblico con l'articolo pubblicato sabato su «La Provincia di Lecco» e che aveva avuto l'interessamento di altri media nazionali. Quanto è bastato, in buona sostanza, per indurre l'agenzia a rettificare il tiro. «Gentilissimo Prashanth - si legge nella mail inviata al giovane lecchese - la distribuzione in corso è rivolta ad un pubblico residente in Italia (questo solo per questioni legate al concorso in essere) e di età superiore ai 30/33 anni (Uomo e Donna). Il nostro personale che svolge la distribuzione è stato quindi formato per distribuire il kit alle persone che rispondono a questi requisiti». Insomma, un modo per aggirare il problema ed evitare ulteriori problemi. «Mi auguro quindi che non le sia stato consegnato il kit - si legge ancora - per una questione legata all'età e non alla sua residenza. Più avanti sarà infatti in distribuzione il kit dedicato alla fascia di età 20/30 anni quindi con prodotti e servizi dedicati propriamente alla sua fascia di età. Ad ogni modo la ringraziamo moltissimo per la sua utilissima segnalazione e sarà nostra cura approfondire questo argomento con il team distributivo per ribadire che non è necessario essere nati in Italia, ma semplicemente essere residenti in Italia (e non necessariamente nella città di Milano). Ci scusiamo moltissimo per l'accaduto, cordialmente». L'interessato prende atto e si "accontenta" dell'ondata di indignazione sollevata. «Diciamo che la cosa si è chiuse "bene" - commenta - Resta il fatto che la persona che mi ha risposto al telefono non ha definito grave il comportamento del ragazzo che distribuiva ma non essendoci documentazione - la telefonata non è registrata - forse è opportuno "chiudere" il caso». fonte: La Provincia di Lecco

martedì 9 novembre 2010

Il Sacconi dei bimbi

Quando si apre bocca, in particolare in un contesto pubblico e soprattutto se si rappresenta il governo, si dovrebbe avere l'arguzia, scelto il tema, di rispondere a una semplice domanda: quali sono i soggetti coinvolti nella mia affermazione? In poche parole: chi andrò a colpire? Il ministro Sacconi, autore dell'improvvida frase sugli aiuti governativi erogabili solo agli sposi con figli, quella domanda forse non se l'è neppure posta. E speriamo, sia così. Perché altrimenti vorrebbe dire che un ministro della nostra Repubblica ha stilato una sua personalissima graduatoria sui bambini: quelli degni di aiuto e quelli meno degni, perché macchiati dal peccato originale dei genitori. Per non far cenno alla seconda parte dell'affermazione ministeriale: non solo gli aiuti andrebbero dati alle famiglie i cui genitori hanno la fede al dito, ha chiosato il ministro, ma andrebbero a quelle famiglie che si impegnano alla procreazione. Insomma: bimbi adottati da coppie di fatto mettetevi il cuore in pace. Facili battute a parte non possiamo non sottolineare il fatto che l'elaborazione di simili frasi, pronunciate con inquietante leggerezza, sia paragonabile a un risveglio da sonni inquieti, quando non si sa se l'ansia che ci opprime è reale oppure frutto di un incubo. Increduli, vorremmo ricordare al ministro che la sua frase, pronunciata sicuramente credendo di far felice la platea della conferenza della famiglia e più in generale l'elettorato cattolico, è nei fatti un sonoro schiaffo ai bambini. La conseguenza di quel messaggio è fin troppo chiara: i tuoi genitori non sono sposati? Non sei degno di aiuti. Si dirà che non voleva. Si dirà che poi ha ritrattato. Si dirà che a tutti può scappare una sciocchezza di tanto in tanto. Bene, allora lo si dica ai bambini e a tutti coloro che quotidianamente sono impegnati in giro per il mondo a ricordare che i diritti del fanciullo valgono per TUTTI i bambini, rosa o marroncini, bianchi o gialli, con gli occhi a mandorla o con i capelli ricci, alti o bassi, sani o malati, di casta alta o "intoccabili", maschi o femmine, orfani o con famiglia. La frase di Sacconi mina nelle fondamenta questo sforzo e, a meno di due settimane dalla ricorrenza della firma della convenzione dei Diritti del fanciullo, è un doloroso schiaffo ai bambini. A tutti i bambini: anche a quelli procreati da genitori sposati.

venerdì 5 novembre 2010

A tutti i pellerossa nel presepe

Il pellerossa con le piume in testa
e con l'ascia di guerra in pugno stretta,
com'è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l'asinello, e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via! Toro Seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l'indiano non sente. O fa l'indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perchè ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

Gianni Rodari