mercoledì 8 ottobre 2008

Qualcosa resta


Forse l’avventura di Mehala è iniziata da qui. Uno scantinato con mucchi di giochi, materiale sanitario e quanto (pensavamo) potesse essere necessario per affrontare il nostro viaggio in India “non a mani vuote”.
Mehala è partita con quelle valigie che sembravano dover esplodere da un momento all’altro, con i nostri sguardi e i nostri animi orgogliosi e impazienti che ci siamo portati dietro per due settimane di India del sud.
Abbiamo visto cose che non avremmo mai voluto vedere. Abbiamo parlato con persone che hanno creduto nelle nostre facce e fatto loro i nostri sogni.
Siamo tornati dall’India con una promessa rivolta ai bambini degli otto orfanotrofi che visitammo. A tutti loro avremmo cercato una mamma e un papà. Dovunque essi fossero. Nel frattempo gli avremmo concesso di giocare, di stare all’aria aperta, di non combattere notte e giorno con le zanzare.
Sono passati più di quattro anni da quel nostro viaggio. Alcuni di noi si sono persi per la strada, altri amici si sono aggregati al nostro più grande sogno. Mehala è diventato un Ente Autorizzato alle Adozioni Internazionali, ha attivi progetti di cooperazione in India, in Brasile, in Kenya e in Madagascar. Organizza e promuove giornate di approfondimento sulle tematiche adottive. Entra nelle scuole per parlare di adozione e di affido familiare. Incontra coppie, bambini, giovani e ragazzi in difficoltà. Eppure continua a rimanere in quello stesso scantinato.

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