giovedì 18 ottobre 2012

Ciao, piccolo principe


Cinque mesi fa lo abbiamo incrociato in braccio al suo papà, Alberto, durante una serata organizzata dagli amici del Giardino di Luca e Viola a favore di Mehala. Era reduce da ore di corse e giochi e mattane assieme agli amici di scorribande. Sorridente e ottimista come sanno esserlo soltanto i bambini. Ieri il suo papà ha annunciato: "Simone è un angioletto". 

Le parole sono inutili, quando raccontano l'ovvio. E di fronte al dolore che si prova per la morte di un bambino nessuna frase sarebbe appropriata. A noi, però, resta la via tracciata dagli amici e dai genitori di Simone, di Luca e di Viola che hanno saputo trasformare una tragedia in speranza.

Ciao, Simone.

"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sapranno ridere!"
E rise ancora.
"E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere... e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai" Sì, le stelle mi fanno ridere! "E ti crederanno pazzo... 
(Il piccolo principe)