venerdì 10 ottobre 2008

Adozione, in Spagna va così...

Nelle notizie pubblicate oggi, eccone una che dimostra come sull'adozione ci sia ancora molta strada da fare, anche nei confronti dei governi...

Madrid, 10 ott. (Apcom) - I genitori adottivi dovranno informare i figli del fatto che non sono i loro discendenti biologici "non appena questi abbiano la maturità sufficiente e in ogni caso non appena abbiano compiuto i 12 anni": è una delle disposizioni più innovative della bozza del nuovo Codice civile catalano, in via di elaborazione da parte del dipartimento per la Giustizia del governo regionale della Catalogna. Un'iniziativa unica in Spagna che, secondo quanto riportano i media spagnoli, è ispirata a legislazioni dei paesi nordici.
Il progetto - che dovrebbe essere approvato a novembre - vuole seguire le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e degli accordi internazionali sulle adozioni: la stragrende maggioranza degli psicologi clinici consigliano infatti che i bambini adottati sappiano di non essere figli biologici dei genitori adottivi.
La nuova legislazione è anche mirata a facilitare le adozioni internazionali nel caso di minori in situazione di accoglienza o tutela; e tende a facilitare anche le adozioni di minori abbandonati, rendendo più semplice la privazione della patria potestà ai genitori biologici che si disinteressino immotivatemante dei figli abbandonati per più di un anno. I figli adottivi, prevede la bozza, saranno del tutto equiparati legalmente a quelli naturali (finora il padre dell'adottante non è considerato nonno dell'adottato).
Ma non basta: un'altra previsione pionieristica promuove i divorzi di mutuo accordo e obbliga le coppie divorziate (anche nel caso di divorzio giudiziale) a presentare un "pla de parentalitat", cioè un piano per l'educazione dei figli, con proposte di ciascuno sulla custodia e l'educazione. La nuova normativa, però, è certamente destinata a far discutere, perché incide su un rapporto delicato e personale come quello fra genitori e figli: in attesa di polemiche politiche, oggi già i lettori dei siti online dei giornali spagnoli come 'El Pais' si sono espressi spesso in toni critici sull'iniziativa nei 'blog' di commento alla notizia.

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