lunedì 7 marzo 2011

Di sorrisi e di classifiche

In questo mondo che ama la competizione pensavamo, anzi eravamo (e lo siamo tuttora) convinti, che non tutto debba per forza essere destinato a finire in una classifica. E che, su certi temi, le medaglie non siano fatte di metalli preziosi, ma di sorrisi, amore, speranza ed emozioni coniugate al futuro. Provate a immaginare di fare una classifica degli amori di una vita o magari, nelle famiglie numerose, di quali sono i figli preferiti. Oppure mettetevi a tavolino a scegliere se premiare con la medaglia d'oro mamma o papà. Impossibile. Almeno: lo è per noi. E lo stesso vale per il lavoro, soprattutto quando questo richiede qualità piuttosto che quantità. L'adozione è uno di quei casi in cui le classifiche - soprattutto se quantitative - ci regalano brividi, e non di piacere. Non certo per vergogna di fronte ai numeri, che parlano di 7 adozioni concluse da Mehala nel 2010 contro le quasi 200 di altri (altro) enti (ente), che hanno (ha) invece scelto di sottolineare con fierezza questo loro (suo) primato (complimenti vivissimi). Ci dispiace per gli autori di questa classifica, buona forse per la catena di montaggio Fiat, ma qui a Mehala andiamo fieri delle 7 adozioni concluse lo scorso anno. E non perché sono tante o sono poche, ma perché hanno tutte una storia, un percorso, un sogno realizzato; perché sono viaggi sudati, conquistati con l'amore e la fatica e sono viaggi che abbiamo condiviso assieme alle "nostre" famiglie. Qui abbiamo un sogno: non arrivare mai, un giorno, a esultare per un traguardo diverso dal sorriso di un bimbo.

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