
lunedì 28 marzo 2011
Quasi un sogno?

mercoledì 23 marzo 2011
Un biglietto della lotteria. In India

Estrazione il 24 Aprile 2011 - Costo del biglietto 2,00 Euro
I premi vinti verranno consegnati a Giugno in Italia direttamente da Padre Aloysius.
I premi in palio sono chiaramente indicati sul biglietto. Scritto in Tamil!
Non possiamo fare a meno di aderire all'iniziativa.
Per l'impegno all'acquisto dei biglietti: info@mehala.org
lunedì 14 marzo 2011
La tecnologia è per tutti, nonne analfabete comprese

Ma l’analfabetismo non pesa come un macigno sullo sviluppo?
"Nient’affatto. A Tilonia noi riportiamo al centro i saperi, le tecniche, le conoscenze maturate nelle comunità rurali nei secoli, che spesso offrono soluzioni semplici e ancora oggi applicabili, come nella gestione delle acque piovane. Lo stiamo facendo in un ampia rete di scuole, e non solo in India".
Ma montare e mantenere in funzione impianti fotovoltaici è un’altra cosa...
"Al Barefoot college istruiamo praticamente solo donne, anzi ora stiamo puntando tutto sulle nonne. La formazione dura sei mesi, per comunicare usiamo la lingua dei segni e l’approccio hands-on. Certo quando arrivano sono impaurite, non sanno che cos’è una resistenza, un circuito stampato, un diodo, ma in sei mesi sono in grado di identificare tutte queste parti e installare e riparare impianti solari. Il vantaggio rispetto a un neolaureato, che esce da cinque anni di educazione tutta teorica, è che loro imparano le cose facendole".
Ma perchè proprio le nonne?
"Perché loro non hanno nessuna smania di andarsene dal villaggio per finire magari in uno slum di Mumbai, come invece fanno gli uomini. Ecco il motivo per cui non rilasciamo un attestato alla fine del corso: se lo facessimo, chi lo riceve se ne andrebbe a cercare un lavoro in città solo perché ha un pezzo di carta in mano. Rimanere a vivere nei villaggi non è un’umiliazione, abbiamo invertito la tendenza, e oggi migliaia di persone decidono di rimanere perché abbiamo dato loro un lavoro, l’autostima e il rispetto degli altri. Le conoscenze tecniche sono importanti per l’autosufficienza delle persone, ma l’educazione scolastica può cambiare le società. Saper leggere e scrivere è importante. Da quando abbiamo portato l’energia elettrica nei villaggi, sono partite le scuole serali per i bambini che durante il giorno devono lavorare con le famiglie nei campi. Ma il metodo del Barefoot college, che punta sulle donne, ha rivoluzionato il rapporto tra i sessi: le donne che tornano dopo un corso sono più sicure di sé.
E quando arriva l’energia elettrica in un villaggio, la natalità si abbassa, così si possono fare più cose la notte invece di concepire bambini a raffica".
E l’era informatica è arrivata a Tilonia?
"Certo, i nostri 30 computer sono alimentati anche quelli, come tutto al Barefoot college, con l’energia solare. I pc sono fondamentali per la gestione e l’uso efficiente dei dati, e le donne analfabete imparano a lavorarci come fanno sui pannelli solari. Così quando tornano nei loro villaggi, in Asia e in Africa, sono pronte a rivoluzionare la vita di migliaia di famiglie".
fonte: Daily Wired
lunedì 7 marzo 2011
Di sorrisi e di classifiche
In questo mondo che ama la competizione pensavamo, anzi eravamo (e lo siamo tuttora) convinti, che non tutto debba per forza essere destinato a finire in una classifica. E che, su certi temi, le medaglie non siano fatte di metalli preziosi, ma di sorrisi, amore, speranza ed emozioni coniugate al futuro. Provate a immaginare di fare una classifica degli amori di una vita o magari, nelle famiglie numerose, di quali sono i figli preferiti. Oppure mettetevi a tavolino a scegliere se premiare con la medaglia d'oro mamma o papà. Impossibile. Almeno: lo è per noi. E lo stesso vale per il lavoro, soprattutto quando questo richiede qualità piuttosto che quantità. L'adozione è uno di quei casi in cui le classifiche - soprattutto se quantitative - ci regalano brividi, e non di piacere. Non certo per vergogna di fronte ai numeri, che parlano di 7 adozioni concluse da Mehala nel 2010 contro le quasi 200 di altri (altro) enti (ente), che hanno (ha) invece scelto di sottolineare con fierezza questo loro (suo) primato (complimenti vivissimi). Ci dispiace per gli autori di questa classifica, buona forse per la catena di montaggio Fiat, ma qui a Mehala andiamo fieri delle 7 adozioni concluse lo scorso anno. E non perché sono tante o sono poche, ma perché hanno tutte una storia, un percorso, un sogno realizzato; perché sono viaggi sudati, conquistati con l'amore e la fatica e sono viaggi che abbiamo condiviso assieme alle "nostre" famiglie. Qui abbiamo un sogno: non arrivare mai, un giorno, a esultare per un traguardo diverso dal sorriso di un bimbo.
mercoledì 2 marzo 2011
Il buio oltre la siepe

Quante volte desidererà di poter caricare all’indietro l’orologio del tempo e tornare a tre mesi fa per ridisegnare quella giornata in cui la figlia è uscita di casa per non tornarvi mai più?
E quante volte anche noi, insieme a lei, saremo tentati di rinchiudere i nostri figli nella nicchia protetta di una casa nella quale pensiamo che il male non possa mai entrare; di accompagnarli per sempre, tenendoli per mano e scrutando con occhi vigili i pericoli che li circondano; di vivere al loro posto per garantire loro la totale immunità da qualunque forma di sofferenza?
La drammatica vicenda di Yara ci offre, nella sua tragicità, la possibilità di spunti di riflessione sul nostro ruolo al fianco dei figli e dei nipoti adolescenti. Un ruolo che non deve mai venir meno in termini di presenza, dialogo, riferimento…ma che richiede la nostra capacità di non “tarpare le ali”, “ negare la libertà”, “ sostituirsi a loro”, anche se in buona fede, anche se per proteggere. La paura di vivere non può essere il deterrente che allontana dai rischi che tutti noi corriamo e dalle vicende dolorose che tutti noi dobbiamo affrontare.
La storia di Yara, raccontata ai nostri figli e nipoti li deve aiutare a divenire consapevoli , probabilmente più prudenti, attenti, capaci di gestire le loro relazioni e i loro rapporti interpersonali.
Non deve insegnare loro la paura, la diffidenza nei confronti dell’altro da sé, l’ansia nell’affrontare le responsabilità della crescita…..Nella società in cui vivono e vivranno ci sono, è vero, gli orchi dai quali è giusto sappiano difendersi, ma c’è anche l’amore, la solidarietà, l’amicizia, la condivisione e la gioia . Se non insegnassimo loro tutto questo….la vita sarebbe ben poca cosa.
Olivia
martedì 1 marzo 2011
Il lungo sentiero

Nairobi, 28 Febbraio 2011
Ciao a tutti, oggi è una bellissima giornata: dopo più di sette mesi finalmente siamo arrivati quasi alla fine! abbiamo il nostro documento finale di adozione...
Ad Alberto e Valentina e il loro piccolo A., i primi ad aver terminato il lungo sentiero dell'adozione in Kenya, va il nostro più accogliente abbraccio.
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