
mercoledì 31 marzo 2010
L'insostenibile leggerezza della parola

martedì 23 marzo 2010
Ciao Paola
venerdì 12 marzo 2010
Prima i bambini

Oggi il vicedirettore de La Stampa, Massimo Gramellini, dedica il suo "buongiorno" proprio a questo tema, con un intervento di rara umanità che noi dell'associazione Mehala ci sentiamo di sposare nella sua interezza.
I bambini vengono prima
di Massimo Gramellini
La Corte di Cassazione ha stabilito che un clandestino non può restare in Italia solo perché suo figlio frequenta la scuola. La tutela delle frontiere deve prevalere sul diritto del minore allo studio. Che dire? Comprendiamo tutto. L’applicazione rigorosa della legge e anche le reazioni di giubilo che si leggono sui blog: l’augurio è che i giubilanti siano altrettanto implacabili quando si discute di reati contro il patrimonio o di evasione fiscale. Però la comprensione si arresta davanti alla realtà della vita che, a differenza della legge, è fatta di carne. In questo caso della carne di un bambino. Il quale uscirà devastato da un’esperienza del genere, si sentirà assaggiato e sputato come una caramella guasta, quando in fondo la sua iscrizione a scuola era la prova migliore della volontà di integrarlo nella nostra comunità.
Anche ammesso che la maggioranza dei clandestini siano così spietati da venire in Italia con un bimbo in età scolare solo per turlupinarci (ma ne avete parlato con la badante di vostra madre?), rimane il fatto incontrovertibile che quel bambino è un bambino. E che i diritti dell’infanzia, in una società che voglia distinguersi da un agglomerato di selvaggi, dovrebbero ancora significare qualcosa. E’ un pensiero buonista? No, è un pensiero umano. E mi rifiuto di credere che questi tempi spaventati ci abbiamo reso così insensibili da non cogliere la differenza. Da non capire più la semplice verità inculcata da generazioni di educatori: i bambini vengono prima.
lunedì 1 marzo 2010
Adozioni in Nepal: tra coerenza e interesse
Talvolta, durante il cammino, è necessario fare delle scelte. Scelte di coerenza, scelte etiche e, talvolta, scelte difficili. Mehala è autorizzata dalla Commisisone per le Adozioni Internazionali a operare in Nepal: il passaggio successivo sarebbe la richiesta di accreditamento all'Autorità Centrale Nepalese.
Le modalità di accreditamento e il funzionamento delle procedure adottive ci appare tuttavia poco chiaro e non sufficientemente trasparente.
Alcuni stati stanno richiedendo a gran voce di sospendere le adozioni dal Nepal.
E' il momento delle scelte. Questa è la nostra: Mehala intende comprendere l’impegno, da parte del Governo nepalese, a rispettare concretamente i principi sanciti dalla Convenzione de L’Aja. Solamente una volta ricevute determinate rassicurazioni a tal proposito, valuterà l’opportunità di riprendere la procedura di accreditamento in Nepal.
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