giovedì 10 giugno 2010

I bambini di Bombay


(Fonte L'Espresso)

Le questioni riguardanti i bambini devono essere considerate attinenti ai diritti umani, non alla beneficenza. Non è la nostra generosità che riconosce ai bambini questi diritti fondamentali. Insomma, non siamo dei filantropi quando diamo da mangiare a un bambino affamato per strada. Agiamo egoisticamente; facciamo un investimento: nel nostro futuro, nel futuro della razza umana. Il 40 per cento degli indiani è al di sotto dei 18 anni. Si tratta di 400 milioni di bambini, la più vasta popolazione infantile di tutto il mondo. È una generazione del dopo-indipendenza, che si attende qualcosa di meglio di quello che hanno avuto i genitori. Se non la otterranno, si arrabbieranno. E non c'è famiglia, o Paese, che possa resistere alla rabbia dei suoi giovani. Esploderebbe.


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