குடும்பத்தின் நாட்குறிப்பில்
di Micaela Paris
LA PARTENZA. Malpensa, Terminal 1,
pista di decollo 35 destra. Tra un giorno e mezzo ti vedremo per la prima
volta. Ieri è stata una giornata faticosa, tuo padre lavorava e io ho pulito
tutta la casa, ho messo in ordine la tua cameretta. Poi ho cominciato a fare le
valige: che disastro, alla fine ero davvero sfinita … Arriva a casa papà dal
lavoro e cosa scopro? Per fotocopiare tutti i tuoi documenti al meglio ha
“spinzato” quelli più importanti con i timbri tra una pagina e l’altra! Sono
impazzita. Ho cominciato a urlare: “Cosa hai fatto???La sentenza, il NOC
l’affidavit”. Lui, bianco come un cencio mi dice un timido “Non si poteva?”… ha
preso la macchina e ha girato le cartolerie della Brianza per trovare la
pinzatrice della misura giusta e abbiamo riassemblato il tutto … che paura!
L’INCONTRO. Alle 10.00 eravamo in Istituto …
alle 11.15 non avevamo ancora visto
nessuno. Almeno tutto quel tempo è servito a rigettare quel pianto che mi
assaliva … Poi siamo saliti e a quel punto è scomparsa la tensione, non vedevo
l’ora di incontrarti, tutti i dubbi che mi avevano assalito (gli piacerò, mi
piacerà, saremo capaci di essere i genitori che si merita) erano svaniti, sono
corsa dietro alla Miss e ti ho visto: un colpo di fulmine … ci hai accolto con
un mezzo sorriso, non sembravi molto convinto … ti abbiamo regalato un leoncino
di peluche. Ad un certo punto sei sparito, ti abbiamo cercato e ti abbiamo
trovato sulle scale intento a mettere i sandali: volevi andare via, anzi venire
via con noi!
DURANTE.
… ieri è stata una giornata molto
faticosa, mi hai sfidato tutto il giorno e avevi una rabbia a cui sorridevo, ma che “dentro” mi faceva paura.
… (in albergo)siamo davvero molto annoiati, i
giochi (anche quelli nuovi) non sono più sufficienti. La temperatura troppo
alta ci permette di uscire solo alle 16.30 e per il resto della giornata
paghiamo la noia …
… prima volta nel tuo lettino! Non ti piace
perché io vado via quando dormi.
… oggi ti abbiamo punito, so che hai bisogni di
amore e comprensione: ma io non sono Gandhi!!!!
… sei un gioiellino di bambino e noi siamo
sempre più innamorati di te!
EPILOGO. Oggi sono andata in Tribunale a
ritirare la sentenza definitiva di adozione. E’ stato emozionante, quando sono
uscita dalla cancelleria mi sono seduta su quella sedia che ci aveva ospitato
diverse volte e ho pianto. Un pianto liberatorio, di gioia.
Ripensavo al
primo giorno insieme: come eravamo diversi! Io e papà ci illudevamo,
desideravamo essere già una famiglia, che tu ci potessi già sentire tuoi
genitori. Ora vedo chiaramente quello che deve essere stato il tuo profondo
disagio, la tua paura … e noi come ebeti ubriachi non l’abbiamo capita. Lo vedo
ora, che è passato un po’ di tempo, che siamo una famiglia. M.G.A.
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